Inhabiting future frictions. Confronting climate collapse
L'atelier ruotava intorno a una domanda: qual è l'architettura di una vita non estrattiva, non razzista, non singolare? e mirava a provocare una lettura architettonica critica dei paradigmi della sostenibilità, affrontando diversi territori contesi e le spazializzazioni stratificate delle politiche estrattive, razziali, securitarie e coloniali. Invece di lavorare attraverso la reificazione della forma e della funzione del costruito per "risolvere" il collasso climatico, l'obiettivo è stato quello di "stare con i problemi" e immaginare l'abitare futuro attraverso logiche estrattive diverse da quelle attuali. Questi progetti di ricerca-architettura non sono soluzioni, ma indagini che formano un atlante di geografie contestate, in cui forme di vita precarie sono costruite intorno alle frizioni.
Articolo pubblicato sul tema:
Asan B., Atmaca M.A. , Boano C., Ciaffi D., Cerruti But M., Fardin J.I., Geldenhuys C., Maes L., Peragine R.L. (2024) Mapping Otherwises: Alang-Sosiya’s Metal Metabolism, Jornal Arquitectos J-A 265: 4-11