L'Atelier multidisciplinare su 'Restauro e Valorizzazione del Patrimonio' (del piano di studi pre-riforma) conclude il percorso formativo dell'architetto sui temi dei Beni Culturali, e mette in relazione, in un dialogo interattivo e sincronico, le discipline del restauro urbano e della valorizzazione economica. Il progetto rappresenta un processo sistemico basato su una dimensione multidisciplinare che affronta la complessità del paesaggio e delle scale urbane.

Genius non est loci.

Every landscape, every cultural heritage, every loci is not a stable and fixed inheritance that we receive from the past. They are “artefacts made through time” that generations have built with effort and commitment. A place resists when the community that inhabits it resists and that over time is able to regenerate itself, to coexist with its differences, to enhance the exceptions.

A place resists because its community changes. Only when new and old are combined and mixed, unexpected creative possibilities can emerge.

Il progetto di atelier riguarda ampi comparti urbani consolidati in ambito europeo dove sono presenti processi di trasformazione legati tanto da fenomeni di abbandono e mancanza di integrazione funzionale quanto dalla richiesta di nuove forme e modi di abitare. A partire dalla comprensione di tali processi, e attraverso l’acquisizione di adeguati strumenti critici di analisi della città e dei suoi aggregati morfologici, l'atelier prefigura nuovi scenari di trasformazione urbana nel definire spazi pertinenti rispetto alle domande emergenti.

Riportare la vita nei luoghi dell’abbandono è un processo complesso e richiede innovativi approcci disciplinari. Il progetto di didattica e ricerca “Riabitare Le Alpi” propone un modello nuovo nella multidisciplinarietà a largo spettro.

L’atelier affronta la dimensione urbana del progetto integrando gli apporti della composizione architettonica, dell’urbanistica e della valutazione economica nel configurare un possibile scenario di ridefinizione della forma urbana di parti di città. L’ipotesi progettuale si dedica a un luogo storicamente consolidato quale Venaria Reale e l’area della ex Caserma Beleno che reca mutate le condizioni d’uso, riconoscibili segni di stratificazioni suscettibili di rilettura, recupero e integrazione funzionale.

Il tema progettuale riguarda la valorizzazione dell’area costiera del Comune di Salve, Puglia, che si estende per circa 4 km tra Torre Pali e Marina di Pescoluse. Al sito è riconosciuta una rilevanza paesaggistica capace di attrarre migliaia di presenze quotidianamente nella stagione estiva, causando un forte squilibrio stagionale. L’area, scarsamente progettata, si trasforma in un esteso parcheggio attraverso cui si ha accesso alle bellezze naturali. L’attenzione del corso è posta sulla “temporalità”, l’“accessibilità” e le “fragilità” del luogo.

La ricerca è partita dagli esiti di un’esperienza di progettazione partecipata svolta nel triennio precedente, su un’area vasta compresa nel quadrante nord ovest di Torino: un ambito caratterizzato da forti discontinuità della forma urbana e da un’ importante presenza multietnica.  Allo studio territoriale e alle considerazioni statistiche - estesi all’intera area - si affianca un focus progettuale concentrato su un vuoto urbano  la cui destinazione d’uso e la cui ridefinizione formale sono rimesse in discussione partendo dalle analisi generali riferite all’area e dalla presenza caratterizz

Il tema progettuale riguarda la definizione di un complesso residenziale o misto destinato a social housing o co-housing, più eventuali spazi comuni e spazi cerniera, ai margini del centro storico di un comune della Bassa Val Susa attualmente interessato da un processo di candidatura Unesco. il corso segue il cronoprogramma generale di atelier, in modo da consentire un rapido approdo alla scala definitiva del progetto, per il successivo approfondimento tecnologico e strutturale.

Residenza temporanea e servizi collettivi per le architetture della ex Fabbrica tessile Bossi a Cameri (Novara)

Docenti
G. Canella

Tutors
J. Z. Chang, G. pavia. G. Saponaro (assistenti)

Borsista
C. Fuggiano

Incomplete City esplora una porzione del territorio adriatico: territorio domestico, molto presente nell’immaginario comune, fortemente provato da crisi che si sono susseguite in modo ricorrente, fino all’ultima, sanitaria nel 2020. La principale ipotesi su cui si regge questo esercizio è che la città incompleta del litorale adriatico presenti condizioni dell’abitare ancora aperte a interessanti possibilità di interpretazione e trasformazione.